Cosa significa essere altamente intelligenti?

di Robert Howard, socio del Mensa Australiano dal 1982. Insegna psicologia educazionale all’Università di Newcastle ,sempre in Australia. Il suo ultimo libro è “All About Intelligence” (Tutto sull’intelligenza).

Che cosa significa essere altamente intelligenti? Quali qualità della mente caratterizzano quelli che ottengono un punteggio del 98 percentile in un test di intelligenza (Q.I.)? Una volta la risposta era standard. Le persone che ottenevano tali punteggi avevano una elevata G di Spearman, una proprietà della mente.

L’esistenza di questa abilità generale fu proposta nel 1904 da Charles Spearman, un ingegnere britannico che prese confidenza con la psicologia in età avanzata. Si pensava che fosse prevalentemente una qualità innata, ma modificabile in alcuni aspetti dall’ambiente circostante. Spearman chiamò G la capacità di “ragionare e di dedurre i termini di correlazione”. È la capacità di astrarre l’essenziale da stimoli complessi, di tirar fuori similitudini e diversità, e di estrapolare degli orientamenti. G aiuta ad eseguire virtualmente ogni obiettivo mentale, perché tutti gli obiettivi lo richiedono in una qualche misura. Per alcuni di questi vi è più bisogno di G che per altri, e nella determinazione di questi consiste in dettaglio il test di intelligenza.

Il fattore G è distribuito in maniera disuguale tra la popolazione, esattamente come lo è l’altezza. I più tradizionali test di intelligenza si prefiggono lo scopo di misurare questo fattore G. Essi cercano di sondarlo attraverso una serie di compiti. I test che dovrebbero essere particolarmente adatti alla misurazione di G consistono di problemi ad elevato G come le analogie (punto sta a spazio come _____ sta a tempo), i problemi di serie numeriche e non (dire qual è il prossimo nella serie: A,C,E,G,_), le classificazioni (eliminare fra i seguenti un elemento: leone, tigre, pantera, zebra, giaguaro), e gli elenchi di vocaboli (definire sestante, apocrifi). Rispondere esattamente a questi problemi si crede che richieda ragionamento, astrazione, etc.; praticamente molto G.

Erano anche conosciuti alcuni altri tratti caratteristici di persone che ottengono elevati punteggi in test di intelligenza. Essi pensano velocemente e sono capaci di convergere velocemente sulla risposta esatta di un ben definito problema. Ugualmente, molti sono abili con i vocaboli, dal momento che la maggior parte dei test di intelligenza sono profondamente basati sulla verbalità. Questa era prevalentemente la sola risposta 10 o 15 anni fa. Da allora, lo studio sull’intelligenza e la maniera in cui si manifesta, è cambiato radicalmente. Sebbene numerosi psicologi si dedichino ancora allo studio del fattore G e costruiscano test di intelligenza nella maniera tradizionale, molti altri hanno largamente espanso il concetto di intelligenza. La stanno studiando maggiormente negli animali, nei bambini appena nati (addirittura nel feto), stanno osservando la sua crescita e il suo invecchiamento, e stanno contribuendo a costruire dei computer sempre più intelligenti studiando l’intelligenza artificiale. Molti ora riconoscono che le abilità sondate per mezzo dei test tradizionali sono abbastanza limitate e possono tuttalpiù aiutare a riuscire in un sistema scolastico, esse rientrano dunque in una intelligenza cosiddetta accademica. I progressi in questo modo sono risultati sorprendenti, e in diverse maniere contribuiscono a dare una raffigurazione migliore di cosa significa essere un socio del Mensa.

Qui di seguito riassumerò in breve una parte di questo lavoro, e in seguito, basandomi su questo, riassumerò quali sono le principali caratteristiche e abilità di un tipico socio del Mensa. È in corso un dibattito per scoprire se esista realmente una abilità generale, o se l’intelligenza umana consista di molte abilità specifiche ed indipendenti.

Tali abilità spaziano dall’abilità linguistica al riconoscimento di particolari minuziosi come avviene per i fisionomisti. Gli studiosi di tale problema asseriscono che i recenti studi sulla mente hanno suggerito tale frammentazione. Sembra che la mente sia modulare, costituita cioè da unità separate le quali svolgono compiti differenti. Per esempio, la parte destra del cervello è sede del pensiero spaziale e della intuizione, mentre la parte sinistra è legata al linguaggio. C’è anche una zona fisionomista, il cui danneggiamento non permette più ad una persona di riconoscere i visi altrui sebbene il resto delle facoltà mentali rimanga inalterato.

Un fermo sostenitore di questo punto di vista è Howard Gardner dell’Università di Harvard. Egli suggerisce che non c’è un’unica intelligenza ma ben sette, ognuna delle quali ha la sua zona di cervello riservata. Ognuna è indipendente; una persona può averne una più sviluppata rispetto alle altre. Le sette intelligenze sarebbero: abilità verbale, logico-matematica, spaziale, musicale, cinestesica (abilità ad imparare ed eseguire movimenti con il corpo), e le rimanenti due concernenti abilità in campo sociale. Per riuscire bene in un test di intelligenza sarebbero necessarie le prime due, sebbene anche l’intelligenza spaziale potrebbe risultare utile. Alcune persone molto brillanti hanno una o più aree in cui riescono eccezionalmente: aritmetica, lettura, etc. All’altro estremo, dei bambini leggermente ritardati mentalmente sviluppano una abilità specifica a livello geniale: nella musica, nell’arte, o simili. In questo caso il fattore G potrebbe sempre rientrarci.

La mente può essere modulare e frammentata, ma ci può essere un fattore generale che aiuta in molti compiti. Taluni studi suggeriscono che alcune menti lavorano più velocemente o efficientemente, sebbene abbiano delle aree deboli. Altre ricerche inoltre hanno scoperto che un comportamento intelligente non dipende unicamente da un’abilità naturale, ma da quanto uno conosce. Una solida base di conoscenza è un pilastro fondamentale per la genialità. Una persona non ha bisogno di un Quoziente di Intelligenza particolarmente elevato per essere un genio. I Geni si specializzano in un’area ed hanno un’enorme conoscenza specifica.

Infatti, la maggior parte dei geni “storici” era dedicata ad una o al massimo due aree specifiche e trascorrevano la quasi totalità del loro tempo immersi nello studio di queste. Alcuni erano senza speranza per tutto ciò che era estraneo alla propria materia di studio. Geni come Leonardo Da Vinci o Aristotele “compaiono” una volta ogni millennio.

Mettendo insieme tutte queste informazioni è possibile dare un’idea di quali sono le abilità specifiche di un socio Mensa. Sarà mentalmente veloce, avrà una buona cultura generale, conoscerà ed userà diverse strategie per imparare e per risolvere problemi, sarà anche in grado di “separare velocemente il grano dalla paglia” ed avrà un’elevata quantità di G, sempre che esista. In caso contrario, almeno avrà sviluppate le prime due intelligenze definite da Gardner: la verbale e la logico-matematica.

(Traduzione a cura di Adriano Altorio)